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ECONOMIA E POLITICA AGRARIA

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AGRICULTURAL ECONOMICS AND POLICY

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Anno accademico 2017/2018

Codice dell'attività didattica
ECO0199
Docente
Roberto Ronco (Titolare del corso)
Corso di studi
ECONOMIA E COMMERCIO - percorso in Economia
Anno
3° anno
Periodo didattico
Primo semestre
Tipologia
Affine o integrativo
Crediti/Valenza
6
SSD dell'attività didattica
AGR/01 - economia ed estimo rurale
Modalità di erogazione
Tradizionale
Lingua di insegnamento
Italiano
Modalità di frequenza
Facoltativa
Tipologia d'esame
Orale
Prerequisiti
Risulta importante avere acquisito le nozioni fondamentali di matematica (equazione di una retta; trovatre il massimo ed il minimo delle funzioni; interpretazione dell'andamento delle funzioni in relazione al valore della derivata prima)e degli strumenti della microeconomia.
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Sommario insegnamento

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Obiettivi formativi

Il corso tende innanzitutto ad evidenziare le particolarità del settore agricolo e le sue problematiche ed a ripercorrere l'evoluzione della politica agricola comunitaria (PAC) dalle sue origini ad oggi analizzandone criticamente gli effetti. L'analisi viene svolta attraverso gli strumenti tipici della microeconomia.

The course is firstly an introduction to economics analysis of agricultural sector through elementary microeconomics. Then, the Common Agricultural Policy (CAP), the core of this course, is analysed, from his origin until now.

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Risultati dell'apprendimento attesi

1. Conoscenza e capacità di comprensione. Comportamento razionale dei consumatori e delle imprese del settore agroalimentare.  Peculiarità del mercato agricolo e sue performance. Evoluzione della PAC e suoi effetti. Dimestichezza nell'utilizzo di strumenti di microeconomia nell'analisi degli effetti delle diverse misure di politica agraria con particolare riferimento alla PAC.

2. Capacità di comprensione e ad applicare conoscenza .

Capacità ad applicare concetti e metodi per effettuare decisioni efficienti nelle scelte di politica economica applicata al settore agricolo, con particolare riferimento alla PAC

3. Autonomia di giudizio

Capacità di astrazione per ricondurre la realtà economica connessa all'agricoltura, così complessa, a semplici modelli per capirne gli elementi di fondo ed interpretarli criticamente.

4. Abilità comunicative.

Uso di formule e grafici per comunicare rigorosamente e spiegare sinteticamente le possibili conseguenze di fenomeni economici e delle misure di politica agraria sugli equilibri di mercato e sulle sue ricadute sugli operatori in termini di benessere economico, e sul benessere economico collettivo.

5. Capacità di apprendimento

Si intende far sì che lo studente si abitui a condurre autonomamente le analisi e ad esprimerne con propri ragionamenti i risultati relativamente a misure alternative di politiche agricole.

Key competences

1) Knowledge and understanding ability.

Rational behaviour of consumers and firms for agricultural goods and products and the structure and performance of agricultural markets. Ability in recognise the policy effects of different policy intervention, particularly with reference to the CAP.

2) Capability to apply knowledge and understanding

Elementary knowledge of concepts and methods of efficient decision making, graphic analysis measuring the welfare effects of alternative policy devices (particularly of the CAP)

3) Capability to approach the subject in a critical manner

Use of elementary but abstract microeconomics models applied to agricultural markets, to judge what can happen in the real world.

4) Communication abilities

Use of formulas and graphic analysis to explain possible consequences of economic phenomena and policy devices concerning agricultural sector.

5) Learning ability

It is strongly recommended that the student improve his habit of explaining with personal reasoning every proposed analysis of agents’ behaviour and markets outcomes

 

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Modalità di insegnamento

Le modalità di insegnamento sono quelle tradizionali, con svolgimento di lezioni in aula.

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Modalità di verifica dell'apprendimento

La verifica dell'apprendimento avviene attraverso un esame orale, salvo opzione dello studente per un esame sia scritto che orale. Lo studente che lo ritenga opportuno potrà portare all'esame anche (in aggiunta al programma) una tesina da lui elaborata, su argomento pertinente, che verrà da lui illustrata e discussa co la Commissione in sede d'esame.

Examination modalities: an oral discussion

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Attività di supporto

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Programma

La domanda dei prodotti agricoli e alimentari: Alcuni richiami di tipo teorico e considerazioni specifiche sulle peculiarità per i prodotti agricoli e alimentari.

Teoria del consumatore. Scopo dell’attività economica. Utilità (totale e marginale nell’ipotesi di una sua misurabilità di tipo cardinale). Relazione tra utilità di un bene e disponibilità di altri beni: beni indipendenti, succedanei e complementari. Importanza delle curve di indifferenza, che consentono di abbandonare la pretesa di misurare l’utilità in maniera cardinale. Equilibrio del consumatore in caso di assenza di restrizioni al consumo (fig. 1.4) e restrizioni di spesa (fig.1.5) (pp.516-520). Curve esprimenti le relazioni prezzo-consumo e reddito (income)-consumo® da cosa dipende la domanda del consumatore? (fig. 1.6...p. 521), influenza dell'effetto reddito ed effetto sostituzione.

La domanda di mercato. Alcuni fattori che influenzano la domanda di mercato (p.522). Le variabili indipendenti da cui dipende la quantità domandata:

a)   il prezzo del prodotto considerato. Elasticità puntuale e arcuale. Formula di Allen (p.522). Un modo per determinare velocemente il valore dell’elasticità della domanda (p.523); relazioni tra ricavo marginale (visto nell’ottica del produttore; o spesa marginale se visto nell’ottica del consumatore) ed elasticità [ RM o ¶S/¶q = p(1-1/|h| ) ] e ricavo totale (pag.523). Rigidità della domanda dei prodotti agricoli e alimentari. Maggiore rigidità della domanda se l’elasticità è calcolata per un intero gruppo di prodotti con una certa omogeneità (=succedaneità), quali ad es. ortaggi; frutta; carni; salumi ecc. anziché per uno specifico prodotto. Ricordarsi che nell’elasticità entra sempre in gioco l’effetto reddito e l’effetto sostituzione (p.524): in che modo?.

b)  i prezzi degli altri prodotti. Elasticità incrociata. Utilizzo dell’elasticità incrociata per definire il grado di omogeneità tra due beni (pp.524-525).

c)   il reddito del consumatore. Curva di Engel. Un modo rapido per determinare l’elasticità della domanda rispetto al reddito, osservando che tale elasticità è eguale alla propensione marginale al consumo (in termini fisici) ¶q/¶I divisa per la propensione media al consumo q/I del bene considera (pp.525-526); legge di Engel (p.526); effetti della legge di Engel sull’evoluzione del peso del VA dell’agricoltura su quello complessivo dell’intera economia; calo anche del peso dell’agricoltura nell’ambito dell’intero complesso agroalimentare.(tab.3.1 pag. 527); perché l’elasticità della quantità domandata rispetto al reddito risulta quasi sempre inferiore all’elasticità della spesa rispetto al reddito?.pp.528-529 e 530).

d)  la distribuzione del reddito. Curva di Lorenz (p.529) e coefficiente di ineguaglianza del reddito ( o del Gini); quando la redistribuzione del reddito fa variare il consumo (p.531, saltando il N.B.); casi di misurazione dell’effetto di una redistribuzione del reddito relativamente ad alcuni prodotti specifici (p.531 bis).

e)   le variazioni della popolazione (p.532)

f)    i gusti della popolazione (p.532)

g)   gli spostamenti stagionali della domanda (p.532)

L’offerta dei prodotti agricoli ed alimentari.

Le principali variabili che influenzano l’offerta di mercato dei prodotti agricoli: il progresso tecnico (cioè le condizioni tecnologiche di produzione); il prezzo del prodotto considerato; il prezzo degli altri prodotti; i prezzi dei fattori produttivi; gli obiettivi delle imprese agricole; il numero delle imprese che offrono quel prodotto; la struttura del settore agricolo (=la distribuzione della terra, del capitale ecc.) tra le imprese; l’autoconsumo; le scorte; le esportazioni (costituiscono una riduzione di offerta, che si riversa in altri paesi anziché in quello considerato);le importazioni (costituiscono offerta aggiuntiva nel paese considerato); fattori climatici e biologici; dipendenza dal ciclo di vita delle piante e degli animali; un elemento casuale (p. 533).

Le caratteristiche (=peculiarità) dell’offerta dei prodotti agricoli (pp.534-541). Varie teorie: a) Teoria dei costi fissi. Al variare del prezzo del prodotto considerato l’offerta di breve periodo è rigida in quanto in agricoltura si ha spesso una elevata incidenza dei costi fissi sul costo totale di produzione per cui pur scendendo di molto il prezzo, basta che questo superi i costi variabili per unità di prodotto che la produzione non cessa, pur risultando le aziende in perdita, e la produzione si riduce di poco. Dato che in agricoltura l'incidenza dei costi fissi sul costo totale risulta mediamente più elevata che negli altri settori, l'offerta, di conseguenza risulta più rigida. Fanno eccezione i comparti in cui i costi variabili hanno un'incidenza rilevante (come l'allevamento di polli da carne e uova, dove l'incidenza del costo dei mangimi sul totale raggiunge il 70% circa, la frutta, con una elevata incidenza dei costi di raccolta ecc).

b) Dipendenza dal ciclo di vita delle piante e degli animali: se la raccolta di un prodotto avviene in un lasso di tempo limitato ed una sola volta l’anno, l’offerta annua, una volta effettuato il raccolto non potrà variare (a meno che il prodotto non sia stoccabile per più anni. Potrà invece variare l'offerta settimanale. c) l’offerta di lungo periodo è più elastica se il prezzo sale rispetto al caso in cui il prezzo scende: perché quando il prezzo sale, oltre agli altri fattori (adattamento dei fattori variabili, nuovi investimenti, ingresso di nuove imprese) incide anche il progresso tecnico incorporato mentre quando il prezzo scende il disinvestimento avviene lentamente attraverso l’ammortamento degli investimenti preesistenti; inoltre un tale andamento è spiegabile anche con la d) teoria delle risorse fisse che si basa sulla differenza tra prezzo di acquisizione e prezzo di recupero (si veda il modello di pag. 540); e) Modello di Nerlove, che spiega il processo di adattamento dell’offerta nel breve periodo in base alle aspettative di lungo periodo con un coefficiente di adattamento dell’offerta nel breve periodo tanto più vicino ad 1 quanto maggiore è la velocità di adattamento dell’offerta, e tanto più vicino a zero quanto minore è la velocità di adattamento nel breve periodo alle aspettative di lungo periodo; f) tesi sindacale di offerta perversa (di cui è stata provata l'inconsistenza a livello aggregato, anche se tale comportamento è seguito da alcuni agricoltori), per cui al decrescere del prezzo l’agricoltore aumenta la produzione per garantirsi un certo livello di reddito minimo; g) Modello della ragnatela (da collegare alle peculiarità dell’offerta agricola per il fatto che la produzione agricola ha a che fare con gli esseri viventi, e quindi col ciclo di vita delle piante ed animali, per cui vi è un lasso temporale più o meno lungo tra semina (o inizio dell’allevamento) e realizzazione della produzione (pp. 545-546).

Il ruolo dello stoccaggio: le variabili da cui dipende lo stoccaggio; differenza tra prezzo futuro atteso e prezzo attuale, costo dello stoccaggio. Nel caso in cui un prodotto abbia un'epoca precisa di raccolta e non sia conservabile per più di un anno (ad esempio le patate ecc.) qual è la componente principale che fa variare il prezzo da un mese all'altro? Nel caso in cui il prodotto agricolo sia conservabile per più anni qual è l'effetto dello stoccaggio sui prezzi? (pp. 542-544).

 Interazioni tra domanda ed offerta e forme di mercato

Le variabili che influenzano maggiormente l’andamento dei prezzi dei prodotti agricoli nel lungo periodo.

Esame dei rapporti di interdipendenza tra i mercati: le ragioni che giustificano le differenze tra i prezzi in mercati spazialmente diversi

Le diverse forme di mercato quali modelli da utilizzare nell’interpretare i diversi rapporti tra agricoltura ed altri settori, in base ad un’analisi di tipo struttura-condotta-performance. In particolare, il monopsonio ed il monopolio bilaterale.

 

Politica agricola comunitaria (PAC)

La politica di mercato.

Obiettivi, principi e strumenti della PAC. Cos'è il FEOGA? Perché si è data priorità alla politica dei prezzi (di mercato) anziché ad una politica delle strutture quando si è costituita la Comunità europea? Quali sono le differenze tra i 3 principali strumenti di politica agraria rappresentati dai prezzi minimi garantiti, integrazione di prezzo e deficiency payment? Perché si è maggiormente adottato il primo di tali tre strumenti? Quando risulta più opportuno utilizzare il meccanismo dell'integrazione di prezzo (=aiuto diretto) o del deficiency payment anziché quello del prezzo minimo garantito? Si illustri nel dettaglio il funzionamento dell'organizzazione comune di mercato (OCM) del grano tenero che si aveva prima della riforma Mac Sharry (cosa esprime il prezzo indicativo? come si determina il prezzo di soglia? Come si determina il prelievo all'importazione? Quando si ha invece prelievo all'esportazione? Perché un prelievo all'importazione offre maggiori garanzie ai produttori agricoli comunitari rispetto ad un dazio fisso ad valorem, pur elevato? Cos'è e a cosa serve il prezzo minimo garantito (o prezzo di intervento)? Si illustri il significato del grafico di pag. 346 sull'OCM carni bovine. Dato il maggior prezzo dei cereali nella CEE rispetto all'esterno come si fa a compensare i maggiori costi che ne derivano nell'allevamento della carne suina? (si veda in proposito il graf. 4 di pag.348). Illustrare graficamente in maniera analitica il funzionamento del meccanismo del prezzo minimo garantito e dell'integrazione di prezzo ed i suoi effetti sulla quantità prodotta, sui ricavi totali degli agricoltori, sul loro profitto (o surplus), sulla rendita dei consumatori, sulla bilancia commerciale, e sui contribuenti. Nel caso del prezzo minimo garantito in un paese importatore, come faccio a determinare l'ammontare del contingentamento che devo fissare per garantire di avere un certo livello di prezzo (predeterminato nella cosiddetta "maratona verde" di Bruxelles) sul mercato? Nel caso del prezzo minimo garantito in un paese esportatore come facciamo ad elevare il prezzo da p a p' ? Qual è l'area che esprime la spesa dell'intervento per la Comunità europea? Funzionamento dell'OCM olio d'oliva e dell'OCM zucchero. Si illustri il quadro riepilogativo delle OCM di pag. 359. Quali sono gli elementi per cui possiamo dire che ad un prodotto è stata garantita una maggiore protezione comunitaria rispetto ad un altro? I prodotti continentali sono stati privilegiati rispetto a quelli mediterranei? Perché? Perché a decorrere dalla seconda metà degli anni '70, quando abbiamo raggiunto (a livello comunitario) l'autosufficienza per gran parte dei prodotti agricoli, la PAC, che in precedenza si era mostrata molto efficiente ed efficace nel perseguire i suoi obiettivi ha cominciato ha porre problemi?

Riforma della PAC.

Anno 1984. Introduzione delle quote latte il 31 marzo 1984: in cosa consiste? Perché la semplice riduzione dei prezzi si è mostrata inefficace nel ridurre l'offerta di latte? Qual è l'effetto della fissazione delle quote latte a livello aggregato e sui singoli allevatori (fare vedere l'area di riduzione delle spese per la Comunità e quella di riduzione dei profitti degli allevatori)?Una volta assegnate le quote di riferimento individuali (QRI) ai singoli allevatori fare vedere come avviene il processo di aggiustamento del livello produttivo attraverso la compravendita di quote nell'ipotesi che vi sia un libero mercato delle quote. Mostrare come si origina la domanda ed offerta di quote latte da parte delle singole imprese e come si determina il prezzo di equilibrio delle quote e quali ripercussioni ha poi sull'equilibrio delle singole imprese. All'Italia, a cui è stata assegnata una quota di 9,9 milioni di tonnellate, con AGENDA 2000 sono state attribuite 600.000 ulteriori tonnellate: quale sarebbe il modo più efficiente economicamente per distribuirle? Che effetto può avere la distribuzione di tali quote ulteriori sul prezzo delle quote? Ragioni per cui si hanno dei vincoli geografici e temporali sul mercato delle quote e loro effetti sul mercato stesso delle quote. Due modi di trasferibilità delle quote: per via amministrativa e sul libero mercato. Perché molti allevatori non programmano bene la loro produzione di latte e sforano? Influenza della compensazione a livello nazionale sulla propensione a rischiare di sforare e pagare i superprelievi. Maggiore è il divario tra latte prodotto e quota latte complessiva assegnata ad un paese e maggiore è il prezzo di equilibrio delle quote; inoltre, maggiore è lo squilibrio tra produzioni individuali assegnate (QRI) ai singoli allevatori e produzione effettiva, ceteris paribus, maggiore sarà il prezzo di equilibrio delle quote. Perché? Spiegarlo analiticamente.

Anno 1985. Set-aside (volontario)ed estensivazione della produzione (Reg.CEE 1760/88) (pag. 369). Perché il set-aside di per sé non ha inciso in misura rilevante sulla riduzione della produzione, ma i suoi effetti sono stati limitati?

Anno 1988. Stabilizzatori finanziari (pag. 362): introduzione dei quantitativi massimi garantiti (QMG). Linea direttrice di bilancio.(pag. 362)

Anno 1992. Riforma Mac Sharry. Quali sono gli elementi di distorsione della PAC che la riforma Mac Sharry intende eliminare. Perché l'origine delle distorsioni della PAC viene individuato nel legame ("accoppiamento") tra quantità prodotta ed aiuto? Spiegare come è stato attuato il (parziale) disaccoppiamento dell'aiuto dalla quantità prodotta relativamente ai seminativi (Reg. 1765 e 1766/92): come viene compensata la riduzione del prezzo indicativo? Il prezzo indicativo cosa esprime dopo la riforma Mac Sharry (verrà poi abolito)? Quali differenze ci sono tra regime semplificato e regime generale? Come si fa a determinare se un agricoltore ricade nel regime generale o semplificato? Perché in alcuni casi (ad esempio se si coltiva solo mais) conviene al piccolo agricoltore optare per il regime generale? Come si determina l'ammontare dell'aiuto compensativo ad ettaro? Perché diciamo che tale aiuto è disaccoppiato dalla quantità prodotta? Come viene calcolato l'aiuto compensativo relativo alle oleaginose? Cosa compensa l'aiuto compensativo relativo al set-aside? Perché la politica Mac Sharry (applicata ai seminativi) risulta molto costosa per l'UE? Fare vedere con un grafico come quello che prima rappresentava un trasferimento (invisibile) di reddito dal consumarore al produttore (col il prezzo minimo garantito), attraverso l'erosione della rendita del consumatore, diviene ora un aiuto palese che risulta imputato tra le spese nel bilancio dell'UE (e ricade tra i contribuenti). Cos'è la "superficie di base", o, relativamente ai bovini ed ovi-caprini, la mandria regionale? A cosa serve? Perché la riforma Mac Sharry ha fallito in alcuni dei suoi obiettivi? Quali in particolare? Perché su un piano burocratico tale riforma risulta gravosa?

Anno 1994. Accordo GATT sull'agricoltura di Marrakech, del 15 aprile 1994,che ha concluso l'Uruguay Round. Quali sono le decisioni prese con tale accordo? Perché la riduzione del sostegno interno (MASC) del 20% in 6 anni a decorrere dal 1995 non ha comportato problemi? Cosa include la scatola verde, quella rossa, quella bleu e quella gialla (o ambra)? Cosa sono le barriere non tariffarie, e in cosa consiste la tarifficazione di queste?

Anno 1995. Riforma dell'OCM riso (Reg.CEE 3072/95). Come si calcola l'aiuto compensativo ad ettaro per il riso, e cosa compensa? Se l'estensione a riso supera la superficie di base cosa succede? Con l'abolizione del prelievo all'importazione e l'introduzione del prezzo massimo di importazione, come viene determinato ora l'ammontare del dazio che grava sulle importazioni?

Anno 1999. AGENDA 2000. La definizione della politica agraria per gli anni 2000-2006.

Anno 2003. La revisione a medio termine (Middle Term Reviw) della politica agricola comunitaria.

La politica delle strutture e di sviluppo rurale della CEE.

Il Piano Mansholt del 1968 e le tre direttive (159; 160; e 161 del 1972). Qual è la filosofia, il disegno di tale intervento? Quale l'obiettivo? Quali aziende rappresentavano le beneficiarie dell'intervento? Quali requisiti doveva avere l'imprenditore? Cosa si doveva dimostrare attraverso il piano di sviluppo aziendale? Come si determina il reddito di lavoro familiare per unità CEE di lavoro? Cos'è il reddito comparabile e l'azienda di riferimento? Quali funzioni aveva l'informatore socio-economico? Perché il disegno che si intendeva realizzare con tali direttive non è risultato più applicabile negli anni '70, dopo la crisi petrolifera del 1973? Perché è occorso così tanto tempo per applicare le tre direttive in Italia (legge 153 del 1975 e relative leggi regionali del '78 e oltre). Perché risultava così difficile il trasferimento della terra alle aziende con prospettive di sviluppo (attraverso sia l'affitto che la vendita)?

Qual è la nuova impostazione della politica delle strutture nella seconda metà degli anni '80 (Reg. CEE 797 del 1985) e inizio anni '90 (Reg. CEE 2328/91) (vedi pagg.441-444): riconoscimento del ruolo multifunzionale dell'agricoltura, nuova definizione di IATP e dei requisiti dell'imprenditore per percepire gli aiuti. Non più l'obiettivo del raggiungimento del reddito comparabile; il "piano di sviluppo materiale" cosa deve dimostrare? Importanza delle misure di accompagnamento (Reg. CEE 2078; 2079 e 2080 del 1992). Perché sono state chiamate misure di accompagnamento?

La svolta nell'impostazione della politica delle strutture: la prima fase di riforma dei fondi strutturali varata col Reg.CEE 2081/88 (che ha dato luogo ai programmi 1988-92) (sue caratteristiche: abbandono di una impostazione di tipo esclusivamente settoriale; passaggio ad un approccio complessivo e globale; la concentrazione degli interventi per obiettivi specifici prioritari e su aree territoriali definite; l'intensificazione del rapporto diretto con le Regioni; un nuovo metodo d'intervento basato sulla complementarietà, partnership e programmazione. Che significato hanno questi tre termini? La seconda fase di riforma dei fondi strutturali (Reg.CEE 2081/93), che ha dato luogo ai programmi 1994-1999).Il dibattito su AGENDA 2000 che ha dato luogo ai regolamenti del maggio 1999 che definiscono la politica agricola comunitaria relativamente agli anni 2000-2006 (comprendenti tra gli altri il Reg.CEE 1257/99 di sostegno allo sviluppo rurale e relativo regolamento di applicazione 1750/99, che ha dato luogo ai Piani di sviluppo rurale predisposti in ciascuna Regione Quello della Regione Piemonte è stato presentato a dicembre 2000; il Reg.CEE 1259/99, comprendente le cosiddette "misure orizzontali" di "modulazione" ed "eco-condizionalità" degli aiuti).

Per comprendere l'evoluzione della PAC:

La conferenza di Cork del 1996 quale più elevato momento di espressione della volontà di realizzazione di una nuova politica di sviluppo rurale. Perché è stato un fallimento? Il fantasma di Cork.

Il rapporto Buckwell (Commissionato dalla Commissione CEE nel 1996 e pubblicizzato nel 1998) quale proposta di passaggio ad una nuova politica UE: come attuare una transizione dalla PAC alla CARPE (Common Agricultural and Rural Policy fo Europe). Si illustrino i connotati di tale nuova politica proposta e si evidenzi come invece la politica formulata dai regolamenti emanati a seguito del dibattito su Agenda 2000 (nel maggio 1999), pur andando in tale direzione lo fanno in misura molto più blanda. Quali sono i criteri in base ai quali gli Stati membri possono attuare una modulazione degli aiuti diretti? Illustrare come l'eco-condizionalità ambientale degli aiuti diretti (Reg.CEE 1259/99) possa rendere sostenibili gli aiuti stessi, anche in ambito WTO. Importanza del parametro di riferimento della Buona Pratica Agricola usuale per stabilire se un agricoltore ha diritto a dei "pagamenti" ambientali o deve subire della penalizzazioni (pagare tasse ambientali).

Le modifiche alla politica di sviluppo rurale e sulla qualità apportate dalla riforma Fischler (o Revisione a Medio Termine)

Confronto della PAC con la politica agraria americana (FARM BILL)

L’health check della riforma della PAC del 2008.

La riforma della PAC 2014-2020: lo “spacchettamento” del pagamento unico aziendale e le priorità e misure della politica di sviluppo rurale.

 

Program

At first the course focuses on the role of agriculture in a whole economy in evolution and analyses the peculiarities of this sector (particular structure of markets, variability of prices, failure of market when agriculture produces public goods and services). Then, the Common Agricultural Policy (CAP), the core of this course, is considered, from his origin until now. As it his known this policy was mainly based on high State involvement and intervention, a model which is nowadays debated and questioned. We will analyse the objectives, principles and tools of this policy, his evolution and their effects. This analysis will be crucial in order to give to the students the necessary tools to permit them not only to interpret the effects of the PAC on the past, but also to understand and participate to the present debate on the CAP. Modelling the effects of the next policy reform for the sector, they should critically reflect on the functioning of the CAP and existing institutions and could prefigure new political and institutional settings necessary for the well-functioning of agricultural production and markets.

Testi consigliati e bibliografia

Oggetto:

Per la preparazione all'esame sono messi a disposizione degli studenti degli appunti alle lezione (a cura del docente). Si indicano comunque di seguito alcuni libri di testo pertinenti (non obbligatori ai fini dell'esame) e siti Internet utili per approfondimenti:

Anania G. De Filippis F., L'accordo GATT in agricoltura e l'Unione Europea. Milano, Franco Angeli, 1996.

Comegna E., Aiuti accoppiati: a chi vanno i soldi e quanti. Ripartizione per ettaro e capo dei 429 milioni di euro, in l'Informatore agrario, n. 34/2014, pp.29-32

Comegna E., Come calcolare il valore dei titoli PAC, in l'Informatore agrario, n. 38/2014, pp.34-38

De Stefano F. (a cura di), Problemi di Politica agraria, Bologna, Il Mulino, 1988.

De Stefano F.,Principi di Politica agraria, Bologna, Il Mulino,1985.

European Commission, Overview of CAP Reform 2014-2020, in Agricultural Policy Perspectives Brief, n. 5, December 2013.

Fanfani F., Lo sviluppo della Politica agricola comunitaria, Roma, Carrocci Editore, 1998.

Frascarelli A.,Il futuro del primo pilastro e delle misure settoriali della PAC, in De Filippis (a cura di), Oltre il 2013, Il futuro delle politiche dell'Unione Europea per l'agricoltura e le aree rurali, Atti del workshop tenuto a Palazzo Rospignoli, GRUPPO 2013, Quaderni, Roma, 11 luglio 2007.

Frascarelli A.,Cecci M., Impegni del greening, come si applicano in azienda a seminativo, in L'Informatore Agrario, n. 35/2014, pp.33-36.

GRUPPO 2013, Working Paper, L'Health Check della PAC. Una valutazione delle prime proposte della Commissione, a cura di Fabrizio De Filippis, Roma 23.11.207, Edizioni Tellus.

GRUPPO 2013, Quaderni, Il futuro della PAC dopo l'Health Check, a cura di Fabrizio De Filippis, Atti del workshop tenuto a palazzo Rospigliosi, Roma, il 26.11.2008, Edizioni Tellus, 2009.

GRUPPO 2013, Working Paper, La nuova PAC. Un'analisi dell'accordo del 26 giugno 2013, a cura di Fabrizio De Filippis e Pietro Sandali, Working Paper n. 21, agosto 2013.

GRUPPO 2013, Quaderni, La PAC 2014-2020. Le decisioni dell'UE e le scelte nazionali, a cura di Fabrizio De Filippis, Edizioni Tellus, 2014.

Hoffmann A., La nuova politica di sviluppo rurale, Milano, Franco Angeli, 2006.

Hoffmann A., Il modello delle politiche agricole, Milano, Franco Angeli, 2009.

INEA, Osservatorio delle Politiche agricole dell'UE, La riforma della PAC in AGENDA 2000. Dalle proposte alle decisioni finali, Roma, 1999.

INEA, Osservatorio delle politiche agricole dell'UE, Le politiche agricole dell'Unione Europea. Rapporto 2004-05, Roma , aprile 2006.

INEA, La condizionalità in Agenda 2000 e nella nuova PAC, giugno 2004

Lechi F,, Politica agraria, Milano, Etas Libri, 1998.

Malassis L. Ghersi G,, Introduzione all'economia agro-alimentare, Bologna, Il Mulino, 1995.

Messori F., Economia del mercato dei prodotti agro-alimentari, Bologna, EDAGRICOLE, 1992.

Ministero delle Politiche agricole, Alimentari e Forestali, La nuova PAC: le scelte nazionali, Regolamento (UE) n. 1307/2013, 2014.

Ottone F., Elementi di Politica agraria, Bologna, Pàtron Editore, 1978.

Piccinini A., Gli agricoltori europei tra quote e mercato, Milano, Franco Angeli, 1998.

Piccinini A., Politica e agricoltura, Milano, Franco Angeli, 2000.

Ritson C. Agricultural Economics. Principles and Policy, Londo, Granada Publishing, 1977.

Saccomandi V., Istituzioni di economia del mercato dei prodotti agricoli, Roma, REDA, 1991.

Alcuni Siti italiani:

http://inea.it; http://www.ismea.it; http: //www.politicheagricole.it; http://www.gruppo2013.it; http://www.coldiretti.it; http://www.confagricoltura.it; http://www.cia.it; http://www.regione.piemonte.it/agri/

Siti stranieri:

http://europa.eu.int/comm/agriculture/info.htm; http://www.oecd.org/activities.htm; http://usda.gov/; http://fas.usda.gov/; http://.census.gov/econ/www/agrimenu.html; http://inra.fr; http://www.inea.it/links/link,html#SA

 

 



Oggetto:

Orario lezioni

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Ultimo aggiornamento: 06/03/2018 10:06
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